Domande e Risposte

Visto che alla Giunta arrivano spesso domande simili, qui potrai trovare forse alcune risposte che ti possono servire.

Per ogni altra domanda, manda una mail a serravalle.capitano@giuntedicastello.sm

PARCHI: Perché non sono presenti i bidoni in tutti i parchi?

Già da alcuni anni il servizio di pulizia dei parchi, a causa della mancanza di personale, è passato dall'UGRAA (Ufficio Gestione Risorse Agricole e Ambientali) all'IGIENE URBANA.

L'Igiene Urbana, appellandosi ad una norma europea che definisce le regole di buona condotta da mantenere nei parchi pubblici, ha richiesto che da tutti i parchi (a parte dove ancora può essere garantito il servizio dall'UGRAA: a Serravalle una parte del parco Laiala) venissero quindi tolti tutti i bidoni dell'immondizia, lasciandoli sono agli ingressi/uscite del parco, sapendo che come si entra in un luogo con un sacchetto o un cartone della pizza, allo stesso modo si deve uscire e quindi lo si potrà buttare e se possibile differenziare.

Comprendiamo che sarebbe più comodo avere un bidone ogni 20 metri, ma anche a casa non si butta l'immondizia sul pavimento, ma la si va a mettere dove deve essere messa. La gestione dei rifiuti è un gesto di civiltà. Gli animali che defecano nel parco, non fanno niente che non può essere risolto da un bravo padrone che gira col il sacchettino e che senza problemi lo potrà andare a buttare, dopo aver fatto la passeggiata nel parco.

Nel 2015, nella Giunta precedente, si è tentato di mettere dei bidoni (6) che potessero coprire i punti più critici del parco, ma le cattive abitudini dei fruitori che tendevano a buttare comunque a terra o a fare mucchi in prossimità dei bidoni pieni, senza sforzarsi di arrivare a quelli vuoti ma più distanti, dopo una sperimentazione di circa un anno, ci ha portato a ri togliere i bidoni e lavorare per sensibilizzare la popolazione alla civiltà.
Sfortunatamente anche se il 97% delle persone è educato e civile, il 3% ancora non lo è e quindi ogni 194 persone educate che entrano nei parchi, ce ne sono 6 che tendono ad avere comportamenti di inciviltà. E siccome si stima che durante i giorni estivi i fruitori dei parchi siano numerosi, abbiamo sempre un 3% che dovremo convincere ad educarsi.

La Giunta vi ringrazia per la collaborazione a tenere pulito l'ambiente che è di tutti.
Il Capitano Roberto Ercolani

PARCHI: Come mai non tutte le luci sono funzionanti?

Partendo dal presupposto che non tutti i parchi sono trattati alla stessa maniera, alcuni dei nostri parchi, durante la notte fanno partire un ciclo di risparmio energetico (dalle 01.00 circa fino al sorgere del sole) che spegne un lampione ogni 3.

Il parco Ausa, ha inoltre, una illuminazione di circa 40 anni che anche se ancora parzialmente efficiente, oggi non risulta più essere adeguata al parco. I pali, in particolare, trasmettono le vibrazioni alle lampade che essendo ad incandescenza tendono a fulminarsi facilmente. In più, le sfere che coprono il corpo illuminante, hanno i basamenti che nel tempo si sono seccati e quindi non risultano più adeguati (facilmente si staccano e sono quindi precarie anche se non a rischio). La A.A.S.S. (Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici) già da qualche tempo ha previsto la sostituzione di tutti i corpi illuminanti. Per non spendere inutilmente soldi pubblici, quindi, si tende a "rattoppare" l'illuminazione per procedere (il prima possibile) con la sostituzione dei lampioni, che probabilmente sarà fatto in tre tappe.

La Giunta ringrazia nell'attenzione a voler salvaguardare i servizi del parco
Il Capitano Roberto Ercolani

Verde: come mai si ritarda nelle potature e negli sfalci?

Per quanto riguarda le potature, si deve tenere presente che in natura gli alberi non vengono potati. Naturalmente nella convivenza tra natura e cemento, le potature sono fondamentali. Ogni pianta presenta caratteristiche differenti (ubicazione, rischi, necessità) e per questo motivo non si può prevedere di trattare tutte le piante allo stesso modo. Ad esempio i platani dovrebbero essere potati ogni 3/5 anni per evitare che i parassiti che attaccano la pianta dopo la potatura (fastidiosi per l'uomo) infestino le abitazioni vicine e peggiorino lo stato della pianta.

Gli interventi possono essere fatti solo in periodi specifici che devono essere rispettati e spesso le condizioni metereologiche non aiutano nella programmazione, per non considerare che spesso ci si deve affidare a ditte esterne e quindi si deve intervenire per priorità, programmando gli interventi secondari negli anni successivi.

Per quanto riguarda gli sfalci del verde, la parte più difficile è la programmazione. Infatti la legge finanziaria che viene approvata ogni anno definisce un capitolo di spesa dedicato ai tagli che però dipendono dall'andamento del meteo. Se la stagione è secca, infatti, l'erba non cresce, ma se piove in maniera continuativa, la vegetazione diventa rigogliosa e per questo necessita di tagli più frequenti. Non potendo quindi prevedere l'andamento del meteo, l'UGRAA ritarda i primi tagli per non rischiare di trovarsi a metà stagione senza una economia adeguata. Solitamente il primo taglio, in previsione dell'estate parte intorno ad Aprile-Maggio, poi si tende ad aspettare un po' per comprendere l'andamento.

La Giunta ringrazia per la comprensione
Il Capitano Roberto Ercolani

STRADE: Come mai i manti stradali sono in queste condizioni?

La Repubblica di San Marino vanta circa 380Km di strade (avete letto bene 380Km di strade) e Serravalle è il Castello con la maggiore estensione sul territorio e va da se che un buon chilometraggio di queste strade si trovi nel nostro Castello. L'arteria principale di San Marino è la Statale che congiunge Dogana con Borgo Maggiore. Sono definite differenti categorie di strade a seconda dell'importanza, dell'utilizzo, della strategicità e di altri indici che permettono di individuare un elenco di strade primarie, secondarie, terziarie, etc. etc.

Un chilometro di carreggiata (3,5 metri di larghezza per 1.000 metri di lunghezza) ha un costo di circa 50.000 Euro. Ad esempio 1 dei 9 Km della Statale (fatta di 4 carreggiate) costa 200.000 Euro (senza considerare illuminazione, servizi sotterranei, guardrail, etc. etc.). Ogni anno nella finanziaria di Dicembre il governo stanzia un capitolo riservato al mantenimento delle strade e per il 2021 il capitolo è di circa 350.000 Euro.

Va da sé che è impossibile intervenire su tutte le strade e quindi gli uffici preposti, valutano i rischi e definiscono le priorità degli interventi.

Esistono delle formule matematiche che permettono di prevedere il deterioramento delle strade. Questo deterioramento è definito nel 40% nei primi 3/4 di vita della strada e del restante 60% nel succesivo 1/4 di vita. Ad esempio se per una strada si prevede (secondo gli indici matematici) una usura completa entro 12 anni, la strada perderà il 40% entro 9 anni e sarà inutilizzabile alla fine dei 3 anni successivi. Per questo, anche in una economia dei costi, è fondamentale intervenire nel momento giusto.

La Giunta ringrazia la cittadinanza per la collaborazione
Il Capitano Roberto Ercolani

Strade: controllo della velocità

Con l'avvento del motore termico (ed oggi quello elettrico), sono migliorate le prestazioni nella mobilità. Oggi le macchine sono sempre più prestanti, tanto che in autostrada abbiamo limiti di 130 Km/h e macchine che superano potenzialmente i 200 Km/h.

A San Marino, la velocità massima consentita è di 70 Km/h ma le strade (fortunatamente) permettono una lettura differente. Una strada diritta, senza ostacoli, ben illuminata, da sicurezza e quindi "favorisce" una guida più veloce; mentre una strada fatta di curve, sdrucciolevole o nel buio, "consiglia" una guida più moderata. Le strade di San Marino, sono delle buone strade e il traffico, anche se in aumento, ancora è sostenibile. Quindi ci si muove con facilità su quasi tutto il territorio.

Il rispetto dei limiti è dato da 2 elementi: il senso civico e la punizione. Il senso civico è il rispetto di se stessi, del territorio e degli altri. La punizione è la pattuglia o l'autovelox. Si è verificato che sfortunatamente a funzionare di più è la punizione, ma le prestazioni delle auto, fanno si che superato l'autovelox, la macchina torni a velocità troppo elevate.

L'inserimento di dossi, da una parte rallenta, ma per lo stesso motivo di cui sopra, non impedisce di riprendere poco dopo la cattiva abitudine. In più il dosso crea diverse problematicità legate al rumore e alla vibrazione, oltre a gravi rischi con la neve e il ghiaccio. Per questo si preferisce evitare nuove installazioni.

Soluzione sarebbero autovelox ogni 50/100 metri, ma capite bene che è impensabile. Perché non pensare quindi ad un servizio di Tutor Control come in autostrada?

Nell'attesa la Giunta ringrazia i cittadini per l'attenzione e il rispetto del senso civico
Il Capitano Roberto Ercolani