Divina Commedia Gradenighiana

Dono della Società IMAGO e del Direttore, Dottoressa Barbara Bertoni, in occasione della intitolazione nel Castello di Serravalle del Parco Dante Alighieri del 10 - IX - 2021, sostenuta dal prof. Renato Di Nubila.


Edizione in facsimile della Divina Commedia Gradenighiana del XIV secolo, conservata presso la Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini [collocazione ms. SC-MS 1162 (D II 41)].


Progetto editoriale La Biblioteca di Dante, volto a promuovere il 700° Anniversario Dantesco. Progetto sostenuto dall’Ambasciatrice Maria Giovanna Fadiga Mercuri.



Descrizione breve

La riproduzione consta di 120 carte interamente a colori su similpergamena, con dorature a mano ed una sontuosa legatura in piena pelle interamente decorata a secco e con borchie metalliche (ad imitazione delle legature medievali) e legacci di chiusura.


Stampata in sole 599 copie. La presente è la copia del manoscritto è denominata 4HC.

La Divina Commedia Gradenighiana

La preziosa attestazione dell'opera dantesca, che trae il suo nome dal gentiluomo veneziano Iacopo Gradenigo, riveste un ruolo singolarissimo e per certi versi di rara eccellenza nella storia dell'illustrazione del poema dantesco in Italia nel Trecento, sia per l'illustre commitenza, sia per la qualità squisita dell'illustrazione dovuta a maestri di alta classe e in particolare a Cristoforo Cortese, il più importante miniatore tardo gotico veneziano. DI grande formato, realizzato in morbida pergamena e scritto in elegante littera textualis, ancora racchiuso in una legatura antica se non originale, il codice contiene non solo il testo della Divina Commedia ma anche il commento, opportunamente rielaborato, di Iacopo della Lana. La concezione dell'opera e la sua esecuzione spettano appunto al fine letterato, diplomatico e poeta Iacopo Gradenigo detto il Belletto, discendente da una delle più antiche e illustri famiglie patrizie veneziane, che fu assiduamente impegnato nella vita civile svolgendo vari incarichi ufficiali di prestigio. Un acrostico contenuto nel manoscritto rivela "Iacomo Gradonico" come autore e copista del codice: il nobiluomo veneziano vergò il testo e l'arricchì di commenti e versi originali di Meneghino Menzani, Jacopo Alighieri e Giovanni Boccaccio. Nel manoscritto mancano alcuni vesri in ciascuna delle tre sezioni (Inferno, Purgatorio e Paradiso).

Da saggio amministratore del proprio denaro, Gradenigo non mancò di registrare le spese sostenute per l'esecuzione dell'opera in una notula apposta su un foglio pergamenaceo oggi incollato all'interno del piatto posteriore della legatura, in cui sono segnati i pagamenti fatti per pergamene, per i segni paragrafali, per la sopra coperta di cuoi e per le sue finiture d'argento, eseguite da certo orefice Carlo, infine per la legatura fatta eseguire a 'Cerbero bidello'. Quest'ultima menzione è molto importante perché ci riporta senza dubbio ad ambiente universitario e più precisamente allo Studio di Padova dove nel 1400 è segnato appunto un bidello di nome Cerbero.

Insieme al commento, il codice reca una raffinata decorazione pittorica. La miniatura iniziale raffigura Dante e Virgilio ed è eseguita da 23 delicati disegni a penna con decorazione ad acquarello. I maestri chiamati ad operare nella Divina Commedia sono senz'altro due: al Maestro delle iniziali di Bruxelles, miniatore bolognese identificabile con Giovanni di Fra Silvestro spettano la prima pagina (f. 2r) con cornice e stemma, una iniziale decorata (f. 2v) e la prima vignetta (f. 4r), mentre al secondo, Cristoforo Cortese, vanno riferite le successive ventitré miniature, che per la raffinata gentilezza e l'affidabile emotività si rivelano squisitamente veneziane.

Il codice dantesco nel 1422 doveva trovarsi in casa Sanudo, in quanto reca lo stemma della famiglia Sanudo (fol. 2r), sovrapposto, come di consueto nei manoscritti, agli stemmi di Giacomo Gradenigo. Inoltre, ne fu eseguita una copia cartacea in tre volumi, di quello contenente il Paradiso è sottoscritto nel 1422 da Marin Sanudo. L'opera entrò a breve nella Biblioteca di Carlo Malatesta per poi giungere alla Biblioteca Gambalunga nel 1793 con la prestigiosa bliblioteca del Cardinale Giuseppe Garampi.

Il Convegno svolto presso l'auditorium Little Tony

in occasione della intitolazione fortemente voluta dal prof. Renato di Nubila del Parco Dante Alighieri (ex Orti Masi) il 10 Settembre 2021, si è tenuto presso la Sala Polivalente - auditorium Little Tony di Serravalle il convegno organizzato dalla Associazione Dante Alighieri della Repubblica di San Marino.

Di seguito il filmato del convegno con, a conclusione, il momento in cui le LL.EE. scopriranno la targa dedicata al "Sommo Poeta".

L'intitolazione del parco a Dante Alighieri su volontà del professore Renato Di Nubila, è avvenuta alla presenza degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, Gian Carlo Venturini e Marco Nicolini, dell'Ambasciatore d'Italia, Sergio Mercuri, del Segretari di Stato al Territorio, Stefano Canti, Il Segretario di Stato alla Cultura, Andrea Belluzzi, del Vescovo San Marino - Montefeltro, Mons. Andrea Turazzi, del presidente dell'Associazione Dante Alighieri, prof. Franco Capicchioni, del Capitano di Castello di Serravalle, dott. Roberto Ercolani, e di alcuni altri Capitani di Castello della Repubblica di San Marino.

Il convegno 10 - IX - 2021

Prima dell'intitolazione del Parco Dante Alighieri

Il dono del manoscritto alla presenza delle LL.EE. Gian Carlo Venturini e Marco Nicolini e i Segretari di Stato Stefano Canti e Andrea Belluzzi

Il Capitano di Castello di Serravalle Roberto Ercolani all'ingresso del Parco dopo l'intitolazione a Dante Alighieri (Sommo Poeta)

Perché il Castello di Serravalle è in possesso della copia facsimilare della Divina Commedia Gradenighiana?

Di seguito il testo della lettera dell'Ambasciata d'Italia nella Repubblica di San Marino e della Casa Editrice Imago.

"Nella ricorrenza del 700° Anniversario della Morte di Dante Alighieri, l'Ambasciata d'Italia è lieta di aver appreso la decisione delle Autorità della Repubblica di San Marino di voler intitolare l'area del Parco del Castello di Serravalle al Sommo Poeta. Nella circostanza la Società IMAGO e il suo Direttore, Dottoressa Barbara Bertoni, confermano il dono di una riproduzione facsimilare del manoscritto della Divina Commedia Gradenighiana, il cui originale è conservato presso la Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini [collocazione ms. SC-MS 1162 (D II 41), vedi scheda allegata].

"L'edizione in facsimile della Divina Commedia Gradenighiana, di 39,5 x 25,5 cm, consta di 120 carte. Interamente a colori su similpergamena, con dorature a mano ed una sontuosa legatura in piena pelle interamente decorata a secco e con borchie metalliche (ad imitazione delle legature medievali) e legacci di chiusura, l'opera è stata stampata in sole 599 copie e conserva perfettamente le sensazioni visive e tattili dell'originale, poiché le singole pagine si differenziano fra loro, ognuna fedelmente tagliata secondo il modello.

"Nel 2015 la Casa Editrice IMAGO ha avviato un progetto editoriale innovativo, La Biblioteca di Dante, volto a promuovere il 700° Anniversario Dantesco con la riproduzione in facsimile dei più preziosi codici miniati della Divina Commedia, quale veicolo di diffusione e valorizzazione dell'opera dantesca nell'editoria contemporanea. Tale progetto, attraverso un'intensa attività di promozione culturale, è stato diffuso in Italia e all'estero con conferenze e presentazioni presso gli Istituti Culturali, le Università e le Biblioteche. Il progetto è promosso da un Comitato Scientifico che annovera i Presidenti dell'Accademia della Crusca e della Società Dante Alighieri e accademici italiani e stranieri, fra cui la sottoscritta Ambasciatrice Maria Giovanna Fadiga Mercuri.

"Il codice Gradenighiano è il tramite ideale fra la terra di Romagna che custodisce le spoglie del Sommo Poeta e la Repubblica di San Marino, pronta a dedicare un proprio luogo alla memoria di Dante, contributo tangibile della sua opera immortale. Il dono del prezioso volume - che reca un valore commerciale di c.a. 3.000 euro - entrerà a far parte del patrimonio della Repubblica secodno le sue procedure di accettazione della donazione. Esso contribuirà in tal modo, nelle intenzioni dei firmatari di questa lettera, ad essere un ponte reale per tramandare la grandezza della figura di Dante e della lingua italiana alle generazioni future presso il Castello di Serravalle, ove il primo traduttore della Divina Commedia, Giovabbi Bertoldi da Serravalle ebbe i natali.

"San Marino, 16 Agosto 2021"

Firmato Ambasciatrice Maria Giovanna Fadiga Mercuri e Dottoressa Barbara Bertoni